Per festeggiare i 15 anni di un’avventura all’insegna della condivisione attraverso la musica Female Cut raddoppia con due date, il 7 e 8 marzo 2025 all’Angelo Mai di Roma per il Festival “Female in March”.

Si inserisce nel dibattito sulla deriva dell’Antropocene Posthumanae, tema della 15ª edizione di Female in March, progetto a cura dell’associazione di promozione sociale Female Cut in programma il 7 e 8 marzo all’Angelo Mai (viale delle Terme di Caracalla 55) che quest’anno raddoppia con due appuntamenti all’insegna della creatività e dell’empowerment femminili declinati con un taglio multidisciplinare: alla staffetta di dj donne che si alterneranno in consolle si affiancano un talk e la partnership con Rufa-Rome University of Fine Arts coinvolta nell’ideazione della scenografia con un’installazione di Pascolo Abusivo.La rassegna stimola a riflettere sulla potenza trasformatrice della donna nelle pratiche femministe e intersezionali contemporanee. Focus degli eventi organizzati per la Giornata internazionale della donna è il ripensamento della soggettività come una rete di interconnessioni che si traduce nel tentativo radicale di «divenire-umano-altrimenti» in un mondo sempre più complesso tra crisi ambientale e tecno-utopia, marginalizzazione delle minoranze e un’emotività in bilico tra ansia e resilienza.
Il format si contestualizza nel solco della mostra Post Human, organizzata per la prima volta nel 1992 negli spazi della galleria Jeffrey Deitch di Los Angeles e riproposta 30 anni dopo a riprova di quanto quella intuizione abbia incarnato lo spirito avanguardistico del tempo e influenzato la discussione su questioni quali lo sviluppo tecnologico, il pluralismo sociale ed estetico, le nuove frontiere del corpo e dell’identità. Tra gli aspetti più interessanti evidenziati dal nuovo allestimento la fine del Realismo nella sua accezione convenzionale ricalcata su un approccio mimetico-descrittivo nei confronti del mondo circostante: al suo posto emergono da un lato la frammentazione della realtà in una babele multidimensionale, dall’altro l’integrazione dell’artificiale tra l’estetizzazione biometrica dei caratteri somatici e il conflitto sociale sull’ingegneria genetica e l’uso delle biotecnologie. In parallelo la trama del film Emilia Pérez – vincitore di un Golden Globe e candidato agli Oscar con 13 nomination nonostante le critiche per la scelta del musical come strumento narrativo e le accuse di razzismo eurocentrico – ruota intorno alla storia di un narcotrafficante messicano che decide di sottoporsi a un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso per diventare donna: una scelta che gli cambierà la vita al punto di spingerlo a fondare un’organizzazione no-profit che identifica i corpi delle vittime del cartello della droga del quale era a capo.
In partnership con Rufa-Rome University of Fine Arts negli spazi dell’Angelo Mai sarà allestita l’installazione Cyborg Mama Nature realizzata da Pascolo Abusivo, collettivo artistico transdisciplinare e multimediale nato nel 2024 e composto da cinque artist3 emergenti provenienti dalla scena artistica romana e italiana (Silvia Baldo, Elisa Catalano, Annarita Debellis, Giuseppe Di Capua e Raffaele Esposito). Il collettivo si concentra sull'esplorazione dell'esperienza umana contemporanea attraverso un mix di pensiero critico, attivismo collettivo e sperimentazione. L’opera presentata nell’ambito di Female in March Festival, Cyborg Mama Nature, installazione dalle fattezze totemiche, vuole essere fenomeno emergente sulla base delle azioni degli attori coinvolti che stanziano le proprie rispettive esistenze in un dialogo interconnesso. La struttura “parla”, instaura un dialogo: è un microcosmo vivente, una natura artificiale, che espande la sua presenza oltre lo spazio diventando un tutt'uno tra le parti per la creazione del concetto di cultura in cui esiste.
Il talk del 7 marzo (alle 19 negli spazi dell’Angelo Mai) prende spunto da queste tematiche per sviluppare una riflessione multi-sfaccettata sul ruolo del femminile nel Postumano. Al dibattito interverranno: Maria Egizia Fiaschetti, giornalista del Corriere della Sera e storica dell’arte; Caterina Tomeo, docente e department head della Scuola di Nuove tecnologie dell’Arte - Dipartimento Design e Arti Applicate della Rufa-Rome University of fine Arts; Lilith Primavera, attivista, cantante e attrice; Enrica Beccalli, esperta di Human-Computer Interaction (HCI), interaction designer, digital artist e Fulbright scholar; Antonella Sciarra, sociologa dell’arte, curatrice di eventi culturali e giornalista; Carlotta Ferrando, dottoranda in Letterature, lingua e traduzione inglese all’università La Sapienza di Roma.Dopo il dibattito avrà inizio la prima parte della staffetta di dj, che quest’anno viene proposta in versione extended e spalmata su due giorni per dare ancora più spazio al talento femminile in consolle in un circuito, dai club alle lineup dei festival, in cui sono ancora dominanti la disparità di genere e la rappresentazione stereotipata delle donne. La parte visual che tesserà il tappeto imagopoietico della rassegna sarà a cura di vj Nur. Ad animare le date del festival saranno anche i live di cinque talentuose artiste e performer: Kristine von Trois, Marte Poque, Mila Vagante, Tahnee Rodriguez e Tarsia. Fotografe ufficiali dell’evento: Claudia Borgia ed Ersilia Tarullo.
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